FFS: saldo delle indennità in caso di perdita di lavoro durante la pandemia da coronavirus

A seguito della perdita di lavoro dovuta alla pandemia da coronavirus, le FFS hanno deciso che i dipendenti continueranno comunque a ricevere una percentuale media dell’indennità per i servizi mancanti.
Gli orari di lavoro e i turni hanno dovuto essere adeguati in diversi settori, ciò che talvolta ha portato alla riduzione dei tempi di lavoro o alla cancellazione di servizi. Ci sono inoltre dei collaboratori che, per vari motivi, non hanno potuto o dovuto lavorare (per es. autoisolamento e quarantena). I dipendenti continuano a percepire lo stipendio, come pure le indennità di servizio, pasti esclusi, in base alla media annuale.

Ne possono beneficiare tutti i dipendenti che nel periodo compreso tra il 01.03.2019 e il 29.02.2020 hanno accumulato delle regolari indennità e che hanno lavorato alle FFS almeno fino al 31.03.2020. Una compensazione è prevista per le seguenti indennità: lavoro domenicale, lavoro notturno, istruttori e altro.

Il calcolo delle indennità avviene in base allo stesso sistema previsto dall’attuale CCL in caso di malattia (indennità in caso di versamento continuato del salario). Le indennità effettive accumulate nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 vengono computate nel saldo delle indennità.   

L’erogazione delle indennità relative a marzo e aprile viene effettuata a giugno 2020, mentre quella relativa a maggio e giugno, a luglio. Una conversione in tempo libero o il riporto in un conto Flexa non è possibile.

Troviamo che questa sia una soluzione piuttosto generosa che potrebbe servire da base anche per altre imprese ferroviarie. Riteniamo che il fatto che il personale che lavora in modo irregolare non debba sostenere ulteriori perdite, per esempio in caso di servizi troppo corti, sia più che positivo e giustificato.

VSLF No. 638, 13 giugno 2020 HG
Anita Rutz / 16.06.2020